domenica 30 novembre 2008

Ghiro-lettrice

disegno di matt pasquarello

Buona domenica-pomeriggio blogger-cari!

come ho scritto nell'ultimo post mi sto progressivamente trasformando in un ghiro (o forse la metamorfosi si è ormai conclusa?!)... oltre a dormire ogni tanto leggo, che sia spaparanzata comodamente nel mio lettino, al calduccio sotto le coperte o, quando esco dal mio nido, mentre siedo (non sempre comodamente) sull'autobus o durante una fila noiosa...

L'ultimo libro, che come direbbe il topo Firmino (protagonista del romanzo di Sam Savage) ho proprio divorato, è stato "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano. Ne ero incuriosita e devo dirvi che mi ha proprio conquistato.

Partiamo dal titolo: la solitudine è un qualcosa che conosco bene, a volte la ricerco a volte mi fa paura, spesso è necessaria... i numeri primi li trovo affascinanti, i protagonisti del romanzo possono essere paragonati a due numeri primi e anche io ho provato ad immaginare un numero primo che mi stesse bene, ma mentre io mi sono fermata ai numeri a una, massimo due cifre, il protagonista quando sceglie un numero primo che lo possa definire va diritto alle 12 cifre...
Mattia, il protagonista, appunto, parla dei numeri primi come numeri che non avendo divisori sono un po' "speciali" diversi dalla moltitudine di numeri naturali che li circondano, li definisce numeri sospettosi e solitari. Al loro interno vi sono i primi gemelli, coppie di numeri primi che stanno vicini, quasi si sfiorano se non fosse che tra di loro c'è sempre un numero pari che li separa e impedisce loro di toccarsi. Andando avanti con la numerazione sono più rari, ma ci sono sempre.

La storia narra le vicende di un ragazzo e una ragazza dall'infanzia fino alla soglia dell'età adulta, dei problemi che devono affrontare, di come le loro vite siano state drasticamente influenzate da eventi avvenuti nell'infanzia, di quanto siano profondamente simili, del loro incontrarsi e separarsi.

Paolo Giordano ha la capacità di descrivere attentamente le situazioni di cui narra, descritte talmente nei particolari che sembra di essere presenti mentre quelle azioni accadono. Ci mostra la fragilità di questi personaggi permettendoci da subito di provare per loro un moto di affetto.
Vi ho incuriosito? Vi sentite anche voi un numero primo? e se si che numero vorreste essere??

Vi lascio riflettere con calma a questi complicati quesiti esistenziali, intanto vi mando un bacione!
A-Ri-Leggiamoci presto :)




4 commenti:

Jane (Pancrazia) Cole ha detto...

Questo libro mi incuriosiva già da prima e adesso, dopo il tuo post, ho deciso che lo devo leggere assolutamente!

Si, forse sono anch'io un numero primo, ma non ho ancora capito quale...

Mikim ha detto...

@jane pancrazia: eh, eh, sono contenta e secondo me ti piacerà! Quando ti verrà in mente il tuo numero primo, dimmelo che sono curiosa :)

marci ha detto...

Ciao Mikim, allora l'hai letto?Sono molto curiosa...Non sei l'unica ghirosa, anch'io fisicamente sono un pò apatica..Oggi a lavoro sono sola, che palle, ho deciso di fare un tuffo nel passato cercando su google i punti Miralanza, li ricordi?L'India misteriosa, l'Africa nera ecc..Ricordo di aver fatti i miei primi viaggi mentali con questa raccolta, quant'erano belli..Tornando al libro mi sà che me lo faccio regalare per Natale..

Mikim ha detto...

@marci: ciaooo! i punti della Miralanza li raccoglieva mia nonna, non li ricordo tanto chiaramente. il libro te lo consiglio e se vuoi te lo presto. Un bacione!